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STOP ad un pignoramento immobiliare per oltre 300.000 euro per un mutuo a stato avanzamento lavori (SAL)

STOP ad un pignoramento immobiliare per oltre 300.000 euro per un mutuo a stato avanzamento lavori (SAL)

Il debitore, dopo tanti anni (ben 7), può finalmente tirare un sospiro di sollievo: l’iniziativa esecutiva della Banca sulla scorta di un contratto di mutuo fondiario è stata bloccata non costituendo lo stesso valido titolo esecutivo.

Ed infatti il Tribunale di Pisa, con sentenza del 28 maggio 2023, ha ritenuta fondata la tesi che avevamo sostenuto, ovvero che tale contratto costituisse un mutuo condizionato e, come tale, non potesse essere considerato titolo per dare impulso e proseguire il pignoramento.

In particolare, il Giudice estensore, dopo aver premesso che “Nel mutuo fondiario – che può essere stipulato ai sensi dell’art. 39 co. 2 TUB mediante due distinti atti negoziali (contratto di mutuo e atto di erogazione della somma) ovvero includendo i due fenomeni negoziali in un medesimo, con l’individuazione del meccanismo maggiormente opportuno per tutelare la parte – infatti, la traditio della somma è posticipata al verificarsi dell’iscrizione di un’ipoteca di primo grado su beni immobili. Perciò, ai nostri fini, appare necessario indagare il contenuto dello stesso e sulla presenza o meno di atti che attestino le erogazioni rateali nelle forme richieste dalla legge”, ha dato atto che “nel caso oggetto di esame, l’esame congiunto del contenuto del contratto di mutuo e dei successivi atti di erogazione e quietanza che questo Giudice è tenuto a compiere, in ragione dell’orientamento giurisprudenziale sovraesposto e condiviso, non ci consente di ritenere il titolo azionato idoneo ai sensi dell’art 474 c.p.c.”.

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Foto di Andrea Piacquadio

 

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