Banca MPS condannata per lite temeraria

MPS aveva fatto ricorso d’urgenza (ex art. 700 c.p.c.) al Tribunale di Pisa chiedendo che il Giudice revocasse un decreto ingiuntivo (già passato in giudicato a seguito di mancata opposizione) nella parte in cui aveva concesso una penale per ogni giorno di ritardo nella consegna di documentazione bancaria (contratti di c.c. ed estratti conto).
A tale domanda avevamo replicato eccependone l’inammissibilità per una serie di motivi, trovandoci al cospetto di titolo passato in giudicato e, comunque, di rimedio residuale a cui la Banca non poteva far ricorso. Indi, stante la palese inconsistenza della prospettazione giuridica avversaria, avevamo chiesto l’applicazione dell’art. 96 c.p.c. (condanna per lite temeraria).
Il GI del Tribunale di Pisa, con provvedimento 21.5.2019, in accoglimento delle nostre censure e richieste, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di MPS con condanna, oltre alle spese di causa, di euro 2.500,00 di danni per lite temeraria.
Per il GI, infatti, ” il decreto ingiuntivo n. 174/2018 è divenuto definitivo per non essere stato opposto e, conseguentemente, non può esserne sospesa l’efficacia esecutiva, se non in relazione a fatti sopravvenuti e comunque nell’ambito di una opposizione al precetto o all’esecuzione … ritenuto che il giudice non possa al di fuori dell’opposizione a decreto ingiuntivo e della opposizione a precetto, disporre la sospensione del titolo esecutivo definitivo e del precetto … il ricorso sia manifestamente inammissibile … sussistano anche i presupposti di cui all’art. 96 comma 3 c.p.c., atteso che la proposizione del ricorso ex art. 700 c.p.c., pur non avendo la banca proposto né l’opposizione a decreto ingiuntivo, né l’opposizione a precetto, integri gli estremi della colpa grave nell’agire in giudizio”.

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