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Dopo 9 anni giustizia è fatta: vittoria di una cliente contro un agente senza scrupoli e la Compagnia assicurativa per cui lavorava

Dopo 9 anni giustizia è fatta: vittoria di una cliente contro un agente senza scrupoli e la Compagnia assicurativa per cui lavorava

La vicenda

La nostra cliente si era affidata ad un agente di una nota Compagnia assicurativa per impiegare una consistente somma di denaro per una polizza di investimento. Con il passare del tempo, però, aveva iniziato a nutrire dei sospetti sull’operato dell’agente che nel frattempo aveva fatto perdere le sue tracce; a quel punto aveva chiesto la nostra tutela grazie alla quale aveva scoperto che l’agente si era intascato le somme che lei riteneva impiegate nel prodotto di investimento assicurativo senza quindi mai versarle, neppure in parte, alla Compagnia.

Da qui, dopo l’esito negativo del tentativo di mediazione, l’iniziativa giudiziale avanti al Tribunale di Pisa nel 2016 tanto contro la Compagnia che l’agente per richiedere il risarcimento danni costituito dall’importo investito con interessi e rivalutazione monetaria e la condanna al rimborso delle spese legali. 

La sentenza

Dopo 9 anni, il 21 novembre 2024 è arrivata la sentenza che ha reso giustizia. Ed infatti, il Giudice del Tribunale di Pisa, dopo aver ricordato che “nel giudizio sulla responsabilità di una compagnia di assicurazioni, ex art. 2049 c.c., per il fatto illecito del suo agente, che abbia venduto un prodotto assicurativo “fantasma” impossessandosi del denaro versato dal risparmiatore per l’acquisto, il giudice di merito, accertata la responsabilità dell’agente, è tenuto a verificare la sussistenza di un nesso di occasionalità necessaria tra l’attività di questi e la commissione dell’illecito, ravvisabile ove sia stata agevolata o resa possibile dalle incombenze affidate all’agente, mentre non è necessario che il danneggiato provi il dolo o la colpa della società assicuratrice, ovvero di aver verificato la reale esistenza e la riconducibilità alla stessa del prodotto venduto”, ha accertato come in effetti tali presupposti fossero stati da noi soddisfatti e, pertanto, condannato la Compagnia assicurativa in solido con l’agente a rimborsare la somma investita, oltre interessi e rivalutazione monetaria e le spese legali.

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Foto di Freepik

 

 

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