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Violazione degli obblighi informativi: nuova condanna per la Banca di Pisa e Fornacette

Violazione degli obblighi informativi: nuova condanna per la Banca di Pisa e Fornacette

L’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie) si è pronunciata ancora a favore di un nostro cliente incappato nell’acquisto delle azioni illiquide della Banca di Pisa e Fornacette. Ed infatti, con decisione del 12 dicembre 2024, l’ACF ha riconosciuto la fondatezza delle contestate violazioni informative della Banca di Pisa e Fornacette e dichiarato tale Istituto di Credito tenuto a corrispondere al nostro assistito, a titolo di risarcimento del danno, la somma di oltre euro 10.000,00. In particolare, l’ACF ha rilevato come “pur a fronte delle specifiche contestazioni del Ricorrente relative alla fase genetica dell’investimento (omessa informativa circa le caratteristiche delle azioni; omessa profilatura e mancata rilevazione della inappropriatezza/inadeguatezza delle operazioni), l’Intermediario si è, in definitiva, limitato ad affermare l’inapplicabilità all’epoca delle operazioni degli obblighi di cui agli artt. 21 e seguenti del TUF. Tuttavia, siffatti argomenti non risultano, anche alla luce di quanto sopra esposto, in linea con il quadro normativo di riferimento … La Banca, però, non ha dimostrato in atti l’avvenuto assolvimento degli obblighi informativi, attraverso la comunicazione al cliente di tutte le informazioni sulle caratteristiche ed i rischi correlati allo strumento finanziario, necessarie per porlo in condizione di effettuare consapevoli scelte d’investimento. Analoghe considerazioni devono essere svolte con riguardo all’osservanza degli obblighi di informazione passiva e delle regole di condotta, non avendo l’Intermediario dimostrato di aver profilato il Ricorrente, né di aver effettuato al momento degli acquisti la valutazione di appropriatezza/adeguatezza dell’investimento”.

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