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Altra condanna per la Banca di Pisa e Fornacette per le azioni illiquide

Altra condanna per la Banca di Pisa e Fornacette per le azioni illiquide

Per un cliente incappato nelle azioni della Banca di Pisa e Fornacette nel 2018 e 2019 abbiamo dato corso al procedimento avanti all’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) denunciando e contestando le plurime violazioni di tale Istituto di Credito e richiesto di accertare il diritto al risarcimento del danno pari alla somma investita, oltre interessi e rivalutazione monetaria.

L’ACF, con decisione del 27 gennaio 2025, in accoglimento del ricorso, ha dichiarato la Banca di Pisa e Fornacette tenuta al risarcimento della somma richiesta più interessi e rivalutazione.

In particolare, l’ACF ha rilevato che “nel caso all’esame non si è in presenza della sottoscrizione, da parte del Ricorrente, di titoli azionari al momento della loro emissione, bensì di acquisto di titoli già emessi e rispetto ai quali la odierna resistente ha svolto attività di intermediazione, mettendo in contatto venditore e acquirente (dalla documentazione in atti risulta, infatti, che gli acquisti sono stati perfezionati tramite dichiarazione, inoltrata al consiglio di amministrazione della Banca, di “accettazione” da parte del Ricorrente del “trasferimento” di certificati rappresentativi di azioni “da altro nominativo individuato dalla Banca tra coloro che hanno chiesto il trasferimento delle quote sociali a loro intestate, dando incarico alla Banca stessa di regolare tra le parti, nel rispetto della normativa fiscale tempo per tempo vigente, il relativo controvalore alla data odierna”). Sicché la fattispecie rientra nell’ambito applicativi previsto dall’art. 1, comma 5, lett. e), del TUF che, ai sensi del successivo comma 5-sexies, comprende anche “l’attività consistente nel mettere in contatto due o più investitori, rendendo così possibile la conclusione di un’operazione fra loro (mediazione)”. E a tale attività si applica, in ogni caso, la medesima disciplina (gli artt. 21, 23 e 24-bis TUF), di talché le conclusioni cui si giunge non variano”.

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Immagine su Freepik

 

 

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