Banca condannata per lite temeraria

Rigettata l’opposizione a decreto ingiuntivo e condannata per lite temeraria.

L’ostruzionismo non paga!

Eravamo nel 2017 quando un cliente chiese la nostra tutela per verificare un rapporto di conto corrente ed un finanziamento con una nota banca nazionale.

Avevamo quindi seguito il classico (e doveroso) iter, facendo richiesta all’Istituto di Credito di rimessa della documentazione occorrente.

Rimasta la Banca sorda alla nostra istanza, ci eravamo rivolti al Tribunale di Pisa ai fini dell’emissione di un decreto ingiuntivo di consegna.

Emesso il decreto di consegna e notificato, l’istituto di Credito, però, anzichè provvedere in merito così risolvendo la questione, si opponeva al decreto ingiuntivo con pretestuose argomentazioni con le quali intendeva giustificare la sua omissione e, poi, nel corso del giudizio, nonostante la disponibilità dei documenti, non intendeva deliberatamente consegnarli.

Da qui la nostra richiesta, oltrechè – ovviamente – di rigetto dell’opposizione, di condanna dell’ingiunto per lite temeraria al risarcimento di un importo ritenuto.

Ed il Giudice del Tribunale di Pisa, con sentenza del 21 dicembre 2021, nel rigettare l’opposizione, oltrechè condannare la Banca alle spese di giudizio, ha ritenuto pienamente esistenti anche i presupposti ai fini della condanna per lite temeraria (ovvero ex art. 96 cpc), dato che l“‘istituto di credito ha infatti incardinato … giudizi di opposizione adducendo argomentazioni del tutto infondate e finanche … dal carattere temerario, senza dare riscontro alle legittime richieste del correntista e reiterando una condotta inadempiente agli obblighi di buona fede, nella esecuzione dei rapporti contrattuali con i clienti”; risarcimento che lo stesso Magistrato ha determinato in € 5.000,00.

Foto di Jill Wellington