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Banca condannata per lite temeraria

Banca condannata per lite temeraria

Non aveva consegnato la documentazione bancaria richiesta.

Si è rivolto al nostro studio il legale rappresentante di una Società per ottenere la rimessa della documentazione bancaria che la Banca Cambiano, Filiale di Castelfranco di Sotto, con la quale aveva in essere un rapporto di conto corrente con apertura di credito, gli aveva immotivatamente negato.

Dopo aver richiesto stragiudizialmente, senza esito, la copia della documentazione occorrente (contratti di conto corrente e apertura di credito ed estratti di conto corrente), ci siamo rivolti al Tribunale di Pisa ai fini dell’emissione di un decreto ingiuntivo di consegna.

Conformemente alla nostra richiesta, il Giudice del Tribunale di Pisa ha emesso ingiunzione di consegna della documentazione bancaria nei confronti della Banca di Cambiano. Tale Istituto di Credito però, ha regolato le solo spese legali liquidate in decreto ma non ha consegnato la documentazione, tanto che a tal fine ci siamo visti costretti prima a notificarle atto di precetto e, dopo, a ricorrere all’Ufficiale Giudiziario competente per territorio per ottenere, come è avvenuto, l’apprensione coattiva della stessa documentazione.

Ciò in quanto la Banca di Cambiano, anzichè provvedere spontaneamente alla consegna, ha dapprima condizionato il rilascio al pagamento di ingiustificate (peraltro consistenti) spese di riproduzione delle copie (non dovute evidentemente trovandoci al cospetto di ordine giudiziale che non disponeva il versamento di somma di sorta) e, subito dopo, opposto il nostro atto di precetto.

Il relativo procedimento che è scaturito dall’opposizione della Banca di Cambiano si è concluso con sentenza del Tribunale di Pisa n. 835 del 25.9.2020 che, in accoglimento della nostra tesi, ha dichiarato inammissibile la domanda avversaria, condannandola sia alle spese di causa che per lite temeraria (cfr. art. 96 codice di procedura civile) ad un risarcimento – seppure contenuto – di euro 1.000,00, oltre interessi a decorrere  dalla pubblicazione della sentenza stessa.

Il Giudice estensore ha infatti rilevato che la mancata opposizione del decreto ingiuntivo aveva precluso alla Banca di poter – validamente – opporre il precetto, senza pertanto la possibilità di esaminare il merito della questione.

Inoltre, lo stesso Giudice ha osservato che “Non si comprende … come la banca abbia creduto di potere agire in giudizio, se non in misura pretestuosa e strumentale, non fornendo alcuna prova a sostegno di quanto preteso e/o contestato, senza offrire alcun riscontro probatorio rispetto alle proprie argomentazioni difensive. E, allora, è evidente che una simile condotta non possa essere stata perpetrata se non, quantomeno, a causa di mancata negligenza, tale da integrare gli effetti della colpa grave”. Motivo per il quale lo stesso Magistrato ha condannato la Banca di Cambiano al pagamento di euro 1.000,00, oltre accessori, a favore della nostra assistita a titolo di risarcimento del danno.

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