Pisa, Via della Scuola 1
+39 050 542786
foggiamerico@gmail.com

Giustizia è fatta: nota Banca condannata a risarcire il cliente per le perdite subite nei titoli a causa di mancate informazioni

Giustizia è fatta: nota Banca condannata a risarcire il cliente per le perdite subite nei titoli a causa di mancate informazioni

Nell’interesse di una cliente, che aveva perso consistenti importi da alcuni investimenti, avevamo contestato ad un noto Istituto di Credito che tali operazioni fossero avvenute senza che il suo personale le fornisse informazioni sugli strumenti oggetto di investimento, né tantomeno circa la loro natura, rischi e caratteristiche. In particolare, avevamo evidenziato alcune omissioni (ed inesattezze) tanto nel questionario MIFID, quanto nel cosiddetto KIID (documento contenente le informazioni per comprendere caratteristiche, obiettivi e funzionamento di un fondo comune di investimento).

Stante il diniego della Banca alla richiesta risarcitoria, avevamo fatto ricorso all’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie) che con decisione del 24 luglio 2024, in accoglimento della nostra domanda, ha dichiarato l’Istituto di Credito tenuto alla corresponsione dell’importo rivalutato “pari alla differenza tra quanto investito e quanto ottenuto all’esito della liquidazione”, oltre interessi.

In effetti, l’ACF ha confermato che la “Banca non ha comprovato il diligente svolgimento del processo di valutazione di adeguatezza degli investimenti raccomandati alla cliente in virtù delle consulenze in atti” e ciò sulla scorta sia del questionario di profilatura MIFID non contenente “domande volte a verificare la conoscenza in capo all’investitrice dei fondi comuni di investimento quale tipologia di strumenti finanziari”, che della mancanza di prova – contrariamente a quanto presente in tale modulo – che la ricorrente avesse “effettuato negli ultimi tre anni investimenti nei principali strumenti finanziari (ad esempio azioni, fondi)”.

Al contempo, lo stesso ACF ha dato in effetti atto di come nei reports di consulenza in atti, contenenti la valutazione di adeguatezza degli investimenti, al di là di formule di tenore generico, non fosse presente “una spiegazione in concreto idonea ad informare la cliente sulle specifiche ragioni per le quali, alla luce delle sue caratteristiche personali, gli stessi sono stati ritenuti adeguati al suo peculiare profilo” e che i KIID informativi fossero successivi agli investimenti e, quindi, del tutto irrilevanti.

°°°

Vuoi informazioni o una consulenza, CLICCA QUI. Ti risponderemo entro 24 ore.

Foto di Tima Miroshnichenko

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *