Il ricorso alla procedura di liquidazione salva una famiglia

Solo poco meno di due mesi fa avevamo ricevuto incarico da una signora di veneranda età di tutelarla in una procedura esecutiva immobiliare che vedeva ormai all’asta tutto il suo sacrificio di una vita (una struttura alberghiera, due fondi ad uso commerciale e tre appartamenti).

Il tempo era ormai agli sgoccioli con buona probabilità di vendita dell’intero compendio a prezzo – di fatto – vile e così anche la perdita del lavoro sia per sè che per i propri familiari.

Ci siamo da subito attivati e grazie al determinante ausilio del Dott. Alberto Scaffidi – che ha curato la predisposizione della relazione come per legge (cosiddetta particolareggiata) e degli accertamenti tutti occorrenti – abbiamo predisposto e depositato avanti al Tribunale di Pisa la richiesta di liquidazione del patrimonio nell’interesse della nostra assistita, corredandola da tutti i documenti necessari.

E la nostra istanza ha trovato accoglimento. Infatti, con provvedimento del 17 agosto 2021 il Giudice a ciò preposto, Dott. Giovanni Zucconi, nel rilevare la completezza della documentazione e dei presupposti di cui all’art. 14ter della legge n. 3/2012, ha disposto l’apertura della liquidazione e così la sospensione di tutte le procedure pendenti.

In tal modo è stata così bloccata l’asta dando la possibilità alla nostra cliente, nell’arco massimo di 5-6 anni, di cedere i propri beni con maggiori ricavi di quanto – ovviamente – sarebbe accaduto dando corso all’incanto e, nel frattempo, continuare a gestire (ed occupare) gli stessi beni.

Questo caso dimostra che prima di gettare la spugna è sempre bene rivolgersi ad un professionista per ricercare una soluzione.

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Foto di Kamaji Ogino