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Sottratti dall’hacker 6.000 euro. Rimborso della Banca dopo il ricorso all’ABF

Sottratti dall’hacker 6.000 euro. Rimborso della Banca dopo il ricorso all’ABF

Lo schema dell'”attacco” dell’hacker è il seguente: la cliente riceve una telefonata da un numero riferibile alla sua Banca nella quale l’interlocutore si presenta come operatore di tale Istituto, informandola di un tentativo da parte di ignoti di eseguire un bonifico sul suo conto corrente.

Il sedicente operatore le chiede il token per l’accesso al conto corrente al fine di bloccare il potenziale bonifico fraudolento. Ed infatti di lì a poco la medesima riceve una email dalla Banca sul proprio indirizzo di posta elettronica nel quale viene confermato il blocco di una operazione di bonifico. 

Tali attività di blocco e storno della predetta operatività fraudolente le vengono confermate anche da numerosi sms sempre apparentemente provenienti dalla Banca che si vanno ad inserire nella chat dello smartphone della nostra assistita all’interno della quale si trovavano quelli originali precedentemente ricevuti dal proprio intermediario.

Al contempo, il sedicente operatore, con riferimento alla eseguita operazione di blocco, informa la cliente della presenza di ulteriori due operazioni di bonifico non autorizzate, chiedendole così di ripetere la procedura. La medesima, data la comunicazione mail ricevuta e le conferme ricevute anche a mezzo sms, acconsente alla richiesta.

Solo il giorno dopo la nostra rappresentata si avvede dell’esecuzione di due operazioni di bonifico a favore di terzo ignoto. A quel punto provvede al disconoscimento di tali operazioni presso il suo Istituto di Credito ed alla denuncia contro ignoti presso la locale stazione dei Carabinieri.

Poichè però il reclamo non ha esito positivo (la Banca infatti si affida ad una risposta standardizzata per negare il rimborso) la cliente, tramite il nostro studio, ricorre all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) per richiedere il risarcimento della somma sottratta evidenziando normativa e giurisprudenza a tutela e producendo anche una perizia a supporto di un tecnico informatico.

Nel corso del giudizio, ovvero nel mese di luglio del corrente anno – il che non è affatto infrequente -, la Banca, resasi conto di essere “con le spalle al muro”, ristora la nostra assistita dell’intero importo sottrattole.

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Foto di Ashutosh Sonwani 

 

 

 

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